In arrivo il REI per 1,8 milioni di persone

Previsto dal governo Gentiloni, il REI è il nuovo sussidio che verrà erogato a partire da gennaio 2018. Per poterlo richiedere sarà sufficiente recarsi presso gli uffici del Comune di residenza.
Il Rei si sostituirà l’attuale Sia, il Sostegno per l’Inclusione Attiva. Il passaggio alla nuova forma di sostegno avverrà presumibilmente in autunno; pertanto fino alla nuova attuazione,  si potrà continuare a chiedere il Sia, che viene ampliato nella platea già a partire dalla prossime settimane.
I beneficiari della nuova prestazioni sono inizialmente individuati tra i nuclei familiari con:
→ figli minorenni;
→ figli con disabilità (anche maggiorenni);
→ donna in stato di gravidanza;
→ componenti disoccupati che abbiano compiuto 55 anni.

Per accedere al REI,  il nucleo familiare dovrà essere in possesso congiuntamente di:
1. un valore ISEE in corso di validità non superiore a 6 mila euro
2. un valore ISRE (l’indicatore reddituale dell’ ISEE diviso la scala di equivalenza) non superiore a 3 mila euro;
3. un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20 mila euro;
4. un valore del patrimonio mobiliare (depositi, conti correnti) non superiore a 10 mila euro (ridotto a 8 mila euro per la coppia e a 6 mila euro per la persona sola).

Inoltre, nessun componente del nucleo dovrà essere in possesso di:
→ prestazioni di assicurazione sociale per l’impiego (NASpI) o di altro ammortizzatore sociale di sostegno al reddito in caso di disoccupazione involontaria;
→ autoveicoli e/o motoveicoli immatricolati la prima volta nei 24 mesi antecedenti la richiesta (sono esclusi gli autoveicoli e i motoveicoli per cui è prevista una agevolazione fiscale in favore delle persone con disabilità);
→ navi e imbarcazioni da diporto (art.3, c.1, d.l.gs. 171/2005).

L’ammontare del beneficio economico verrà stabilito sulla base del cosiddetto “reddito disponibile”, ovvero delle risorse a disposizione delle famiglie per soddisfare i bisogni di base e acquistare beni e servizi primari, come determinato sulla base dell’indicatore della situazione reddituale dell’ ISEE.